Val Trippera

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Un angolo di paradiso disperso fra le colline di San Pietro di Feletto

Qui lo scroscio dell’acqua e il tripudio di colori si alternano a scenari magici, a tratti fiabeschi, creati dalle suggestive rocce che vegliano a destra e sinistra del sentiero. Un itinerario per staccare dopo una settimana lavorativa pesante o semplicemente per rigenerarsi attraverso l’immersione nella natura.

Scenari fotografici

Non rimarrete delusi, i nostri percorsi meritano molte foto che potrete condividere con tutti i vostri amici

Periodo consigliato

Questo percorso è consigliato in primavera

Parcheggio gratuito

Questo itinerario prevede un parcheggio gratuito, nei pressi della Pieve di San Pietro di Feletto.

Guida esperta

Questo itinerario prevede la possibilità di prenotare una guida escursionistica che vi accompagnerà lungo tutto il percorso, raccontandovi aneddoti e curiosità.

Val Trippera: l'itinerario

L’immersione in questo paesaggio ameno ha inizio appena dopo la Pieve di San Pietro di Feletto, dove si può lasciare la macchina nell’ampio parcheggio gratuito: dal lato opposto della strada si trova un insegna marrone con l’indicazione “Val Trippera”.

Si scende dunque attraverso la ripida discesa asfaltata, costeggiando a sinistra il vigneto e proseguendo lungo un ampio sentiero immerso tra le viti. Dopo poco si incontra un edificio diroccato, in prossimità del quale il nostro percorso svolta a sinistra.

Da qui si prosegue ancora tra le viti, fino a quando il sentiero sbocca su una strada asfaltata. Si superano i due cipressus glabra che, come vedette, fiancheggiano la via e si prosegue, fino ad arrivare ad un abitazione privata che circonderemo, seguendo le indicazioni bianche e azzurre che recano la dicitura A19. Ci accompagneranno per tutto il nostro percorso.

Proseguiamo in discesa, fino a giungere ad un cartello che segnala la sorgente cannella. Procediamo nella direzione opposta, a sinistra, entrando nel cuore della Val Trippera.

Qui il sentiero si fa più stretto e il paesaggio cambia: a sinistra ci accompagna il suono del torrente Lierza e tutt’attorno a vegliare su di noi ci sono rocce fiorite, dei veri e propri giardini pensili.

Seguiamo i segni rossi dipinti negli alberi e nella pietra che ci indicano la via. In questo modo giungiamo ad un luogo inaspettato, la grotta della grappa.

Non vi riveliamo di cosa si tratta perché vogliamo lasciarvi lo stupore di vederla e addentravi in essa. Proseguiamo nuovamente accompagnati dal suono dolce dell’acqua, attraversando un ponticello in legno e giungendo in una radura. La percorriamo fino ad arrivare al vecchio mulino Crevada.

Da qui guadiamo il torrente, avvalendoci di un suggestivo sentiero di pietre e sbuchiamo in una strada a ridosso di una proprietà privata. La percorriamo in lungo fino a quando il sentiero torna ad essere strada asfaltata e giunge nei pressi di un capitello.

Da questo punto svoltiamo a sinistra, dentro ad un borgo di case e da qui, oltrepassato un portico con un arco in pietra, continuiamo a seguire le indicazioni in azzurro e bianco, con la dicitura A19.

Continuiamo per questa via, fino a quando si prospettano due diverse azioni di percorso: proseguire nella direzione della strada principale oppure optare per un ritorno “più naturalistico e avventuroso”. La prima opzione prevede di intercettare borgo Antigua, facendo un tratto di strada asfaltata; il secondo di addentrarsi e avventurarsi fra i vigneti, intercettando Borgo Anese, senza però seguire un reale e concreto sentiero.

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