Cosa fare in caso di morso di zecca?

In montagna, durante le escursioni, è facile incontrare gli animali che popolano questi luoghi: caprioli, cervi, stambecchi, marmotte, scoiattoli…ma anche serpenti e piccoli animaletti come vespe, zanzare e zecche. La seconda categoria di animali ai più potrebbe risultare più antipatica della prima in quanto si tratta di animali il cui morso o la cui puntura potrebbe risultare pericolosa o addirittura mortale nel caso di morso di vipera o di zecca. Questi ultimi animaletti infatti sono portatori di malattie come il Lyme o l’encefalite che possono condurre l’organismo attaccato alla paralisi e addirittura alla morte: vediamo dunque in questo articolo come proteggerci, tutelarci e agire nel caso in cui questi insetti ci prendano di mira.

Le zecche sono parassiti che si nutrono di sangue, i quali popolano i boschi nelle zone dove la vegetazione è bassa ed incolta, specie nelle zone prative e nei boschi. Questo è il loro habitat ideale in quanto qui trovano numerosi animali da parassitare: cervi, caprioli, ricci, topi, volpi, uccelli, scoiattoli e anche noi escursionisti che attraversiamo queste zone.

Prima di vedere cosa fare in caso di puntura di zecca è necessario conoscere meglio questi piccolissimi animali, della dimensione di 1mm:

  • Esse sono artropodi, della stessa famiglia dei ragni e degli scorpioni;
  • Sono diffuse in tutta Europa e solo in Italia ne sono note 36 specie.
  • Hanno un corpo grande come una capocchia di spillo dalla forma a goccia e otto zampette; un apparato boccale (rostro) in grado di succhiare il sangue degli ospiti, mordendone la cute
  • La loro attività è legata ai valori di temperatura e umidità e generalmente si concentra nei mesi più caldi; durante i mesi più freddi infatti le zecche tendono a proteggersi rifugiandosi sotto ai sassi o interrandosi in profondità
  • Il ciclo biologico delle zecche, che può compiersi su uno stesso ospite oppure su due o tre ospiti diversi, si sviluppa attraverso 4 stadi: uovo, larva, ninfa e adulto. Dopo la schiusa delle uova, il passaggio da uno stadio a quello successivo richiede un pasto di sangue, il quale si può compiere nell’arco di giorni o di settimane, durante le quali la zecca resta attaccata all’ospite parassitato.

La zecca, quando ci morde, sulla pelle non dà sintomi perché inocula nell’ospite una saliva che contiene principi anestetici; per questo spesso non ci si accorge di essere stati punti, inoltre talvolta la zecca può pungerci e poi distaccarsi da sola dal nostro corpo, dopo massimo 2 giorni.

La zona della puntura viene riconosciuta facilmente dalla formazione di un ponfo, un rigonfiamento arrossato e da una sensazione di prurito.

Nel caso in cui ci accorgiamo di avere questo piccolo parassita attaccato a qualche zona del nostro corpo è utile rimuoverlo immediatamente attraverso una pinzetta apposita, eseguendo un movimento circolare e stando molto attenti a non schiacciarla, in modo tale che essa non rigurgiti il veleno all’interno del nostro corpo e avendo accortezza a togliere la testa, che se non rimossa può provocare un’infiammazione cronica.

Una volta rimossa è utile disinfettare la zona del morso e monitorarla costantemente, stando attenti che non si gonfi. Se questo dovesse avvenire è necessario contattare un medico che potrebbe prescriverci delle analisi del sangue e somministrarci un antibiotico.

La zecca infatti può trasmettere numerose malattie:

  • la malattia di Lyme, caratterizzata da sintomi quali febbre, dolori articolari, mal di testa e la formazione di un rush eritematoso
  • la meningoencefalite da zecche o TBE, una malattia che intacca il sistema nervoso centrale e si manifesta con sintomi di meningite e/o encefalite. Essa può causare conseguenze invalidanti e permanenti.
  • La ehrilichiosi caratterizzata da febbre, influenza, nausea, vomito, dolori muscolari
  • la febbre bottonosa che si manifesta con febbre, disturbi cutanei come crosticine nere in prossimità dell’area colpita macchie e papule.

L’incidenza di malattie causate dal morso di zecca e in continuo aumento a causa del proliferarsi di questi piccoli insetti.  A tal fine è utile, specie per coloro che frequentano assiduamente la montagna, vaccinarsi contro queste malattie e sottoporsi ad un accurato controllo dopo aver attraversato delle zone prative o nel sottobosco. In ogni caso in montagna il principale strumento di tutela contro il morso di zecca resta un abbigliamento adeguato: calzini lunghi e scarponi, braghe lunghe e possibilmente chiare, in modo tale da individuare più facilmente e velocemente l’eventuale presenza di zecche.

 

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